Big Shot
Big Shot nasce negli anni Ottanta nella periferia sud di Roma, dove tuttora vive e lavora, nonostante i suoi frequenti viaggi compiuti attraverso la mente.
Fin da bambino, ha sempre avuto una passione per la pittura e la lavorazione del legno. I suoi studi sono stati completamente lontani dalla pittura e dalla scultura, e la sua formazione artistica è nata quasi per caso, sebbene abbia sempre sentito l’urgenza di esprimersi attraverso l’arte. Durante gli anni Novanta, viveva accanto a un artista italiano abbastanza noto nella città, dal quale ha imparato a disegnare e a usare i colori a olio.
Nonostante ciò, il suo percorso si è allontanato dalla pittura per molti anni, per poi incrociarla nuovamente intorno ai venticinque anni.
Da circa un anno si muove nel campo dell’arte NFT, portando con sé una forte inclinazione per la pittura, che si riflette con forza nelle sue composizioni. L’uso del colore da parte di Big Shot è sofisticato e richiama l’arte del passato, che non ha mai rinnegato, pur muovendosi nel nuovo e innovativo campo dell’arte digitale NFT.
Nel suo utilizzo della luce si percepisce lo studio del modo impressionista di catturare il momento esatto della giornata e della vita ritratta, anche in opere come il ritratto di David Bowie, una figura immortale.
La delicatezza del suo tratto, persino nell’arte digitale, ricorda le nature morte di Giorgio Morandi, con la stessa attenzione ai piccoli dettagli, trattati con eleganza e fragilità, quasi fossero vivi. Nei suoi studi della figura umana, talvolta si rintraccia un richiamo all’astrazione tipica dell’arte medievale.
Big Shot è un artista emergente nel mondo dell’arte NFT, apportando un cambiamento significativo rispetto a quanto proposto finora in questo campo digitale. Il nome Big Shot è uno pseudonimo che probabilmente non avrebbe mai scelto, non volendo rivelare la sua identità; tuttavia, è il solo che si può immaginare dopo aver visto i suoi disegni digitali: è impossibile non rimanere senza fiato.
Red Horse and Blue Horse, 2021
Big Shot trae ispirazione dai cavalli di Franz Marc, dal suo uso dei colori e dalle linee angolate che ricercano, come disse Marc, “il lato spirituale della natura”.
Il colore, pur essendo monocromatico, gioca un ruolo fondamentale per la sua intensità e per il modo in cui la luce lo colpisce. Big Shot osserva il dipinto di Franz Marc sintetizzandolo in una scultura, cercando di ridurlo alla sua essenza. L’opera digitale nasce dall’idea di una scultura realizzata in ferro.
But what do we do now?, 2021
Nel 1958, l’artista americano Allan Kaprow, due anni dopo la morte di Jackson Pollock, pubblicò su Artnews un saggio riguardante il futuro dell’arte:
“Che cosa facciamo ora? Ci sono due alternative. Una è continuare su questa strada. Probabilmente si possono fare molti buoni ‘quasi-dipinti’ variando questa estetica di Pollock senza allontanarsene o progredire ulteriormente. L’altra è abbandonare del tutto la pittura, intendo il singolo rettangolo ovale piatto come lo conosciamo.”
Kaprow si riferiva agli anni Sessanta. Da allora il mondo dell’arte è cambiato enormemente, spingendosi ora nel campo dell’arte digitale. In quest’opera, Big Shot esplora questo cambiamento in modo provocatorio e ironico. Guarda a due grandi artisti di due secoli diversi: Picasso e Hokusai.
Hokusai, e in generale le stampe giapponesi, hanno influenzato fortemente i movimenti europei dell’Impressionismo e del Post-impressionismo. L’influenza di Picasso sull’arte del Novecento è stata immensa. Big Shot combina il toro di Picasso e l’onda di Hokusai, costringendo l’osservatore a interrogarsi inevitabilmente sul futuro dell’arte. E lo fa con ironia: il toro cavalca l’onda del momento.
Klee Code, 2021
In queste opere, Big Shot si ispira a Paul Klee e alla sua pittura-poesia. Utilizzando acquerelli, Big Shot inserisce frammenti di queste opere in un codice QR, cercando di crearne uno personale. Attraverso questo codice, la realtà viene interpretata e rivelata.
Crypto 1400s, 2021
In quest’opera, Big Shot guarda al Rinascimento italiano, ispirandosi a Piero della Francesca. La donna ritratta è Battista Sforza, originariamente dipinta accanto al marito Federico da Montefeltro. In questo disegno, però, è presente solo la donna che, sussurrando come in un sogno, pronuncia il nome dell’artista: Big Shot.